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Lunedì, 15 Febbraio 2021 00:54

L'obbedienza non è più una virtù

L'obbedienza non è più una virtù Lorenzo Milani L'obbedienza non è più una virtù. Documenti del processo di Don Milani, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1978.

55 anni fa, il 15 febbraio 1966 il Tribunale di Roma pronunciava la sentenza nei confronti di Lorenzo Milani, per la sua lettera a difesa dell'obiezione al servizio militare, pubblicata l'anno prima nel periodico Rinascita, in risposta ad un comunicato dei cappellani militari pubblicato il 12/02/1965 su "La nazione"1.

In quegli anni in Italia non era ancora prevista l'obiezione di coscienza al servizio militare e chi rifiutava di assolvere l'obbligo veniva condannato e carcerato per più di un anno (e la sentenza precisa come, almeno teoricamente, il periodo di detenzione nel carcere militare avrebbe potuto raggiungere fino a 24 anni).

Da qui nasce la sua dissertazione, dal titolo molto significativo, in cui porta il proprio pensiero, lucido e sempre ben argomentato, di uomo, prete, educatore, maestro e cittadino.

Facendosi guidare dalla Costituzione più che dal Vangelo, accompagna lo sviluppo di una vera e propria lezione di vita.

Oltre al comunicato dei cappellani militari contro l'obiezione di coscienza, alla lettera di don Lorenzo Milani, il libro propone il testo della denuncia e poi della sentenza, che merita d'essere letta per l'analisi proposta.

Grandi lezioni di non violenza, di rispetto della legge degli uomini e di azioni per perseguire la Giustizia.

 

Non discuterò qui l'idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni.

Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto.

Lorenzo Milani

 Per approfondire

 

Alcuni materiali online
Il libro è reperibile online da varie fonti. Ne segnalo un paio:

- dal sito di Clelia Bartoli: puoi scaricare la scansione de L'obbedianza non è più una virtù nella versione edita da Libreria Editrice Fiorentina del 1978. scarica il file da qui.  
- dal sito LiberLiber propone una versione in pdf senza gli atti giudiziari (denuncia e sentenza) ma con una introduzione al testo, uno scritto sulla vita di don Lorenzo Milani e una  e e  tina del 1978. scarica il file da qui.  

 

 1 "La causa del processo fu la lettera aperta indirizzata il 23 febbraio 1965 da Lorenzo Milani, sacerdote, ai cappellani militari toscani, i quali avevano sottoscritto un comunicato, in data 11 febbraio 1965 (e pubblicato il giorno successivo su La Nazione), che con durezza considerava un insulto alla patria e ai suoi caduti la cosiddetta obiezione di coscienza che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà. Benché inviata a undici giornali, la lettera fu pubblicata per intero soltanto dalla rivista settimanale del PCI Rinascita. Denunciati per apologia di reato da un gruppo di ex combattenti, don Milani e il direttore della rivista Luca Pavolini furono incriminati e processati presso il Tribunale di Roma. Assolti in primo grado, in appello Pavolini fu condannato a cinque mesi e dieci giorni di carcere; invece per don Milani il reato fu estinto per morte del reo." Egidio Lucchini

Letto 1736 volte Ultima modifica il Lunedì, 15 Febbraio 2021 14:43
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